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ENPALS.... tutte le risposte !!!! 1. Cos’è il Certificato di Agibilità E.N.P.A.L.S.? Risposta. E’ una autorizzazione ad “agire”, cioè: effettuare uno spettacolo o una serie di spettacoli. Esso, su richiesta, viene rilasciato dall’Ente di previdenza degli artisti (che non è l’Inps) alle Imprese di spettacolo (teatri stabili, compagnie di teatro, orchestre organizzate in forma societaria, etc) o anche a titolari di esercizi pubblici (hotels, ristoranti, pub, gelaterie, etc) i quali, pur in maniera collaterale o occasionale, organizzano eventi con la partecipazione di lavoratori dello spettacolo (attori, musicisti, DJ o anche semplicemente “animatori”). 2. Di cosa si occupa l’E.N.P.A.L.S.? Risposta. L’E.N.P.A.L.S., Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico, con sede centrale in Roma, viale Regina Margherita 206 (www.enpals.it), è l’Ente che dispone della erogazione delle pensioni di vecchiaia o da inabilità al lavoro per il Lavoratori dello Spettacolo. Di conseguenza è anche l’Ente presso il quale i titolari di Imprese di spettacolo devono pagare i “contributi previdenziali” in favore degli artisti da loro scritturati. I contributi previdenziali sono una sorta di tassa (32,70 % della paga) che va versata, per ciascun spettacolo e per ciascun artista, dal datore di lavoro (gestore, organizzatore, caporchestra, etc) il quale può esercitare rivalsa di circa un terzo sulla paga dell’artista stesso. (Per maggiori dettagli si vada nel sito dell’Ente). 3. Come si ottiene il Certificato di Agibilità? Risposta. Il certificato di Agibilità si richiede con un apposito modello dell’Ente, denominato 032U, sul quale il responsabile dello spettacolo (datore di lavoro o delegato) elenca i nominativi, le generalità e altri dati degli artisti scritturati e si impegna a ottemperare per essi agli obblighi previdenziali, cioè il versamento dei contributi per la pensione di cui sopra e altri oneri. 4. E’ vero che il mod. 032U può anche essere presentato tramite la SIAE? Risposta: Certamente sì, ed è anche la via più breve. Inoltre, si prenda nota che, per snellire la procedura, cioè per evitare il tempo d’attesa (…eterno) che da Roma venga spedito il Certificato di Agibilità in “originale”, L’ENPALS ha dato disposizioni che tale documento (lo 032U) venga presentato in duplice copia, di cui una, appositamente vidimata dall’agente SIAE, viene restituità immediatamente al richiedente. Attenzione: questa copia sostituisce a tutti gli effetti il mod. originale dell’Agibilità (…che potrà anche non arrivare mai, …anzi così accade sempre, a meno che non si vada di persona a Roma o in una delle poche sedi periferiche che si trovano nei principali capoluoghi di regione. …Vedi ancora il sito dell’Ente). 5. Quindi l’incombenza del Certificato di agibilità è in capo all’organizzatore e non ai musicisti come si sente in giro! Risposta: Assolutamente sì, infatti con la legge a cui fa riferimento l’ENPALS (D.L.C.P.S. n. 708/47 e successive modificazioni), il datore di lavoro (gestore, organizzatore, etc) viene distinto nettamente dall’artista, al quale viene attribuita la personalità giuridica di “lavoratore dipendente” (perlomeno ai fini previdenziali), cioè “parte debole” della configurazione lavorativa, da tutelare da parte del datore di lavoro, … per intendersi: al pari degli operai in fabbrica o degli impiegati negli uffici. 6. Ma se questo onere è in capo al datore di lavoro, come mai il secondo comma dell’art 6 della legge istitutiva dell’E.N.P.A.L.S. (quella citata sopra) recita che gli organizzatori “non possono far esibire i lavoratori che non sono in possesso del certificato di agibilità”?… Espresso in questi termini sembrerebbe che l’Agibilità sia assolutamente a carico del lavoratore stesso! Risposta: Trattasi di un enorme equivoco che si trascina questa iperobsoleta legge fin dalla sua prima stesura (del ’47), che non è stato mai chiarito nelle revisioni successive. Non riesco a darmi una spiegazione di come possa essere stato scritto questo tragicomico comma. Probabilmente nella bozza di legge originaria erano stati usati altri termini, forse ci si riferiva alle “compagnie di artisti”, che venivano anche chiamate genericamente “gli artisti” e successivamente, nel redigere il decreto, utilizzando la più consona terminologia: “lavoratori dello Spettacolo”, il legislatore è ingenuamente scivolato in una colossale “gaffe” linguistica …E sì! …Infatti, come si evince chiaramente in tutto lo “spirito” della legge e, in particolare, nel successivo art. 10, i “lavoratori dello spettacolo” non possono avere il Certificato di Agibilità e non ne hanno assolutamente l’obbligo, a meno che non siano uniti in una qualche forma societaria a carattere d’impresa. Si tenga inoltre presente che questa “leggerezza” legislativa potrebbe mettere in discussione la costituzionalità dell’intera legge sull’Enpals! 7. Quindi sarebbe sufficiente modificare il comma in questi termini… “Gli organizzatori non possono far esibire il lavoratori non iscritti in Certificato di Agibilità” per mettere tutto a posto? Risposta: Il sindacato Esseoesse da vari anni sta sollevando questo e altri problemi … speriamo che, con la recente …santificazione di Padre Pio, possa accadere il miracolo che ci diano una nuova legge più competente e più in linea coi tempi, con la quale si possa “convivere” correttamente. 8. Una volta acclarato che un musicista “sfuso”, in ogni caso, non ha l’obbligo né dell’agibilità, né di versarsi i contributi, per quale motivo i gestori insistono nel pretendere da noi tale documento… spesso ce la chiedono, forse ingenuamente, come se si trattasse di una “licenza” al pari di quelle che vengono rilasciate agli artigiani o ai commercianti? Risposta: Da ormai un ventennio il mestiere di musicista ha assunto una caratteristica di saltuarietà funzionale (“intermittenza”) talmente elevata che la maggior parte degli organizzatori di eventi di spettacolo o intrattenimento si trovano a dover scritturare dei musicisti per un tempo così breve (a volte: un solo spettacolo) da non poter essere “materialmente” in grado di ottemperare all’Agibilità ed a tutto ciò che ne consegue. Quindi, facendo leva sul fatto che più musicisti associati possono costituire un impresa e gestirsi autonomamente con agibilità propria (per intendersi: come un’impresa appaltatrice dello spettacolo stesso), essi sono evidentemente più propensi ad ingaggiare musicisti associati in una qualche cooperativa o simile, i quali siano in grado cioè: di rilasciare una fattura definibile: “chiavi in mano”. Per meglio capire il problema, si tenga presente che, per ciascuna prestazione, non c’è da pagare solo l’ENPALS, ma anche un contributo (cosiddetto minore) all’INPS, il contributo all’INAIL per l’infortunistica sul lavoro e, inoltre, si è soggetti a ritenuta fiscale IRPEF. Non ci vuole molto a capire che se un gestore, magari piccolo, al di là della spesa materiale, dovesse accollarsi tutti questi oneri burocratici …smetterebbe di far musica. 9. Questo spiega il diffuso fenomeno delle cooperative tra artisti? Risposta: Esatto! Quindi, far parte di una cooperativa non è affatto un obbligo, ma è l’unico sistema per far sì che una tutela obbligatoria a carico del gestore, quantunque meritoria, non si trasformi in impedimento al lavoro. 10. Ma un musicista, socio di una qualche società che si autogestisce l’agibilità e quanto ne consegue, si accolla delle spese a volte molto elevate elevate… da dove dovrebbero uscire i soldi? Risposta: Moralmente parlando, il gestore dovrebbe riconoscere per l’artista un compenso sufficientemente adeguato per affrontare i maggiori oneri. …Ma questo è tutto un altro discorso e, coi tempi che corrono, sta succedendo il contrario: i compensi stanno precipitando verso il basso come non mai. …Per ora “no comment” 11. E Quando un musicista viene scritturato per una serie di spettacoli consecutivi dal medesimo gestore: es. il pianobarista fisso (o l’animatore) si un hotel o di un villaggio turistico? Risposta: In tal caso il gestore, se vuole, ha tutto il tempo per “mettere in regola” l’artista e, sinceramente, in questi casi, obbligare quest’ultimo ad iscriversi ad una cooperativa rappresenta una forzatura moralmente deprecabile. 12. Ma avere l’Agibilità e pagare i contributi è sempre obbligatorio? Risposta: Non lo è se si è in presenza di lavoro gratuito. Ma attenzione, il lavoro gratuito deve avere una qualche giustificazione credibile: beneficenza, volontariato, mancanza funzionale di fondi adeguati nei budjets di gestione, etc. Qualcuno, appellandosi alla Costituzione, ricorda che la medesima sancisce la piena libertà di espressione artistica e, quindi, “suonare gratuitamente” sia sempre legittimo, perlomeno per un dilettante. Io sono convinto che la Costituzione non c’entra assolutamente niente. I padri costituzionali nel sancire la libertà delle espressioni artistiche avevano semplicemente (e giustamente) eretto un baluardo contro la censura artistica del precedente periodo, quello fascista. In realtà le prestazioni gratuite devono essere semplicemente, come dicevo prima, “credibili”. …Io posso andare a pulire gratuitamente la casa di un povero vecchietto che se la passa male (volontariato), ma non è credibile che faccia altrettanto in casa di …Berlusconi! …A parte l’ironia (…che non guasta) è utile precisare che l’ENPALS pretende di essere “avvisato” quando, in un evento di Spettacolo, si intende ricorso a musicisti che operino gratis. Evidentemente, proprio perché lo Stato si riserva il diritto di verificare se si tratti di beneficenza o simile, oppure “ci si marci su” per eludere gli obblighi contributivi. A proposito di lavoro gratuito, nel n. 107 di Midi Songs, riportato anche in apposità rubrica di questo sito, ho illustrato una soluzione per “salvare” da tasse e contributi (almeno parzialmente) quei genuini gruppi di dilettanti che propongono la musica dal vivo nei piccoli pub, che non potrebbero mai accollarsi ulteriori oneri. 13. Cos’è il libretto dell’E.N.P.A.L.S. e quanto costa? Risposta: si tratta di una sorta di piccolo quaderno personale (cm. 12x17) che ciascun artista deve richiedere all’ente stesso o alla SIAE della zona di appartenenza. Non ha alcun costo e per il rilascio è sufficiente presentare la fotocopia di un documento d’identità e riempire un mod. apposito con le proprie generalità ed il cod. fiscale. Su di esso compaiono, nella prima pagina, le generalità del musicista e un numero di matricola che gli viene attribuito immediatamente dall’ente per via telematica all’atto del rilascio. Nelle righe delle pagine interne, per ciascuna prestazione o per ciascun gruppo di prestazioni continue, il datore di lavoro annota i propri dati, la data della o delle prestazioni e la paga giornaliera. Si noti che non è più necessario che vi vengano annotati i dati degli avvenuti versamenti (com’era in passato), quindi il libretto può essere senz’altro riconsegnato, debitamente “aggiornato”, al termine della “serata” stessa o del gruppo di serate. Se un musicista fa parte di una cooperativa, il libretto può essere trattenuto dalla coop. stessa e riconsegnato debitamente aggiornato al momento della dimissione del socio dalla coop stessa o in qualsiasi momento il socio lo richieda, poiché, ad esempio, ha delle serate da effettuare per conto non della propria coop, ma alle dipendenze di titolari “in regola” con la loro Agibilità. … Avrete capito che il “libretto ENPALS” è una sorta di promemoria dei contributi che ciascuno acquisisce. Un documento, a mio parere, alquanto obsoleto, un po’ simile ad una cosa che i vostri nonni, forse si ricorderanno: la tessera delle “marchette” (termine che oggi indica una prestazione lavorativa d’intrattenimento, ma… di tutt’altro genere, …hi hi…). Inoltre, a breve sarà possibile verificare i propri contributi a mezzo di Internet e quindi il libretto potrà essere tranquillamente sostituito da un tesserino con i propri dati ed il num. di matricola. 14. Quanti contributi devo avere per “maturare” il diritto alla pensione? Risposta: Attenzione: in qualche sito ho trovato che per un anno di contribuzione occorrono 180 contributi: non è esatto! Il numero è 120 e dal momento che stiamo parlando di “anno di contribuzione” e non di “anno solare”, si è più concisi e precisi se si parla di 2.400 contributi nell’arco minimo di venti anni (cioè: mediamente 120 l’anno). Ma si possono acquisire anche in più di venti anni (abbassando la “media”). Attenzione se si mettono insieme in meno di tale periodo (cioè si smette di suonare o perlomeno di “suonare in regola” prima dei venti anni) il diritto alla pensione ENPALS è perso. In ogni caso, questo non vuol dire che si perdono “i soldi”, infatti i contributi ENPALS sono facilmente cumulabili con quelli dell’INPS da lavoro dipendente, che riguarda la maggior parte dei lavoratori del nostro Stato e, anche se meno facilmente, sono riconducibili in quasi tutti gli altri fondi pensionistici pubblici. Inoltre, a particolari condizioni, per la pensione minima sono sufficienti anche un numero minore di contributi. Le informazioni relative a questo argomento sono reperibili sui numeri 109 e 112 di Midi Songs, oppure su questo sito alla rubrica “Midi Songs”. Ancora attenzione: le informazioni di questo paragrafo fanno riferimento ai musicisti probabili lettori di questa rivista: pianobaristi, orchestrali, cantanti, etc., ma il numero delle giornate è diverso per altre categorie, quali ad esempio i musicisti “a stipendio” della RAI, ed inoltre, i professionisti dello Sport, hanno tutta una normativa a parte. 15. Ma se ho anche un altro lavoro per il quale già verso i contributi ad un altro Ente, è proprio obbligatorio che io sia iscritto anche all’Enpals, e versi i contributi, magari per le poche serate che faccio in un anno?. Risposta: Piaccia o non piaccia, i contributi sono come le tasse. Cioè rappresentano esattamente, come esprime il termine, una “contribuzione” solidaristica al Fondo pensionistico dei lavoratori della categoria nella quale, se pur saltuariamente, si presta l’opera. Tra l’altro, si noti che il lavoro del musicista è saltuario per antonomasia e gli enti di previdenza dello Stato come l’ENPALS e L’INPS, non per niente si chiamano: “sociali”. 16. Quanto incide sul costo pro capite di una prestazione “uscire dal nero”? Risposta: Almeno in questa prima fase della “riemersione”, in genere, i contributi vengono calcolati sulla paga minima imponibile che è di 39,00 euro (o poco meno) e, approssimativament, tra ENPALS, INPS, INAIL, e ritenuta IRPEF, il maggior costo è di circa 24,00 euro: a testa e per prestazione. Se invece il musicista è socio di una cooperativa che emette fattura “liberatoria” al gestore, bisogna aggiungere l’Iva al 20% e l’Irap al 4,25 %. 17. Ma non è un reato “dichiarare” solo 39,00 euro se se ne prendono di più? Risposta: Certamente sì, ma c’è una grossa giustificazione “morale” da mettere in conto. Infatti, gran parte della responsabilità di questo “malaffare” è dello Stato stesso che non ancora provvede ad una legge che possa considerare una parte della paga dei musicisti come “spese forfettarie di produzione” (strumenti, auto, etc.). Nessuno, nell’ambito delle dirigenze dello Stato e dell’amministrazione finanziaria, ha mai dato peso al fatto che la categoria dei musicisti, tra tutte quelle dei lavoratori dipendenti, è l’unica in cui “l’operaio” (…si fa per dire) lavora con attrezzature proprie! La legge attuale dell’Enpals, emanata nel ’47, più volte modificata, ma non per i motivi di cui sto parlando, fu scritta principalmente per gli attori, i quali, in genere, non avevano e non hanno spese per attrezzature, e per i pochi musicisti “in regola” dell’epoca, che non si trascinavano certo una “furgonata” di strumenti e casse acustiche come avviene oggi, ma andavano a suonare (sempre… “si fa per dire”) in bicicletta e con il mandolino o il clarinetto sotto braccio! Quindi, rifacendo i calcoli, se una buona legge considerasse “non imponibile” (a mio avviso) almeno il 50% della paga (ripeto: per “spese di produzione”), si potrebbero dichiarare tranquillamente le somme reali che si aggirano sugli 80 euro, senza essere costretti a ricorrere alla parziale elusione! Poi c’è un’altra considerazione da fare: se un musicista è socio di una cooperativa, le prestazioni effettuate al di fuori della proprio comune di residenza possono essere soggette a rimborso per “spese di trasferta”, come è la regola per gli operai che vengono mandati a lavorare col proprio mezzo in un posto diverso dal luogo di lavoro abituale (es. la fabbrica). La “trasferta” è del tutto legittima e, “a termini di legge”, non è imponibile e generalmente supera gli stessi 39,00 euro della paga. Quindi, all’interno di una coop., non è affatto necessario ricorrere alle “sottofatture” (che rappresentano un reato), ma una fattura di 100/150 euro + Iva (pro capite), in genere, non incide sui 24,00 euro approssimativi di cui alla risposta precedente. victor.solaris@tin.it - 335 6981277 Altri F.A.Q. tratti dal sito dell’A.I.P.S.C.,
Associazione Italiana Professionisti Spettacolo Cultura.
Riportiamo di seguito alcuni quesiti con relative risposte tratti dalla rubrica F.A.Q del sito Internet dall’A.I.P.S.C., Associazione Italiana Professionisti Spettacolo Cultura – il cui fondatore e Presidente nazionale è il prof. Raffaele Sorrentino - realizza la "Guida per l' Artista e l’operatore dello Spettacolo", unica nel suo genere in Italia, ritenuta un utilissimo strumento di informazione e lavoro.L' indice del libro e le attività dell' AIPSC sono nel sito www.aipsc.net. L' AIPSC ed il SOS, unitamente ad Assoartisti/Confesercenti, promotori e fondatori del Forum dello Spettacolo, sono insieme impegnati per la qualificazione, lo sviluppo e la tutela delle attività artistiche nel settore dello Spettacolo. (*) Da parte del S.O.S., Per taluni quesiti abbiamo ritenuto utile, ai fini pratici, integrare le risposte con ulteriori chiarimenti.
D. Svolgo un' attività di cantante con caratteristiche di lavoro autonomo. Sono obbligato comunque all' iscrizione all' ENPALS?
D. Sono titolare di un villaggio turistico, come devono essere regolati i rapporti lavorativi con gli animatori?
D. Posso avere una definizione del ruolo dell' impresario di spettacoli?
D. Gli artisti di musica leggera possono nominare un loro rappresentante esclusivo?
D. Svolgo una attività di orchestrale. Quanti contributi ENPALS mi devono essere versati per coprire un anno?
D. Lavoro come indossatrice. Sono obbligata all' iscrizione all' ENPALS?
D. Sono un cantante chitarrista di 17 anni; posso partecipare regolarmente a spettacoli?
D. Potrei avere il recapito dell' Università dell' arte e dello spettacolo?
D. Siamo un gruppo di musicisti che svolgono un' attività di produzione artistica in proprio ma anche di supporto ad altri artisti nelle loro tournèe. Come può configurarsi, nei riguardi del lavoro, la nostra posizione?
D. Desideriamo organizzare uno spettacolo di beneficenza. Dobbiamo ottemperare agli obblighi di imposta?
D. La proroga di un contratto a tempo determinato ne muta la natura?
D. A quale ufficio deve essere richiesto il nulla osta di agibilità per un gruppo musicale dilettantistico?
D. Con quali federazioni o associazioni nazionale sono vigenti le convenzioni con l'ENPALS per il rilascio dei certificati di agibilità annuali previsti per le attività dilettantistiche o amatoriali?
D. Quando un'associazione, senza scopo di lucro, diviene "sostituto di imposta"?
D. Quali sono i presupposti indispensabili per l'applicazione dell'IVA alle attività di una associazione?
D. Qual'è l'aliquota IVA per le attività della nostra Banda musicale?
D. Un'associazione che svolge attività culturale ed artistica può divenire ONLUS?
D. Lasciando il messaggio sul muro posso non firmarmi? E' garantito il mio anonimato?
RISPOSTE
R. L' obbligo di iscrizione all' ENPALS sussiste indipendentemente dalla natura del rapporto di lavoro. Quindi, anche chi svolge un lavoro artistico autonomo deve essere iscritto all' Ente per i fini pensionistici. (*) Integrazione S.O.S. alla risposta. Solo i cantanti lirici, i grossi concertisti o le “vedettes” possono considerarsi lavoratori autonomi nel campo dello spettacolo e per l’esattezza: “liberi professionisti”. Infatti, per attribuirsi la configurazione giuridica e fiscale di “libero professionista” bisogna che, tra l’altro, i compensi siano proporzionali alla “professionalità profusa” e non è certamente il caso dei 100/200 Euro che prende un pianobarista o un orchestrale con “tanto” di attrezzature al seguito.
R. Gli animatori sono assimilati ai lavoratori dello spettacolo (DPR 203 del 14.4.1993). Conseguentemente esiste l' obbligo dei versamenti contributivi ENPALS e relativi minimi contrattuali.
R. L' impresario è chi dirige una impresa di spettacoli assumendo sotto la sua direzione organizzativa gli artisti e provvedendo agli aspetti economici e di gestione. Egli ha la facoltà di decisione in merito al collocamento allorchè assume orchestrali ed artisti che formano un complesso. I contratti devono essere depositati preso l' Ufficio di Collocamento almeno 5 giorni prima dell' inizio della prestazione dichiarando la retribuzione attribuita ad ogni lavoratore. (vedi intevista nelle Ultimissime) (*) Integrazione S.O.S. alla risposta Si noti bene quindi che l’impresario non è affatto l’agente di spettacolo che lavora a percentuale e inoltri si ricordi che quest’ultimo può “collocare” soltanto gruppi con agibilità propria e non singoli artisti.
R. La rappresentanza è riservata unicamente al settore lirico, concertistico e di balletto classico come previsto dalla Legge n. 8 dell' 8 gennaio 1979. (Circolare Ministeriale n. 10.12509)
R .Il numero minimo di contributi deve essere di 120. I versamenti si riferiscono alle singole giornate lavorative in considerazione delle particolari caratteristiche dell' attività del lavoratore dello spettacolo.
R. Non sono state ravvisate le caratteristiche che possono far appartenere al settore dello spettacolo gli indossatori. La sfilata di moda è stata ritenuta elemento sussidiario ad una attività commerciale e, pertanto, non vi è obbligo di iscrizione all' ENPALS. (Cassazione 2.2.1991 N.1054)
R. I minori degli anni 18 in base all' art. 4 della Legge n. 977 del 17 ottobre 1967 possono partecipare a spettacoli previa autorizzazione dell' Ispettorato del Lavoro della Provincia nella quale sarà tenuto lo spettacolo.
R. Il DAMS (Dipartimento arti, musica e spettacolo) è a Bologna in via Damboni 32 - tel. 051.258111
R. Distinguere fra lavoro autonomo e lavoro subordinato non è sempre facile. Secondo l' opinione tradizionale si deve aver riguardo alla incidenza del rischio che nel primo caso ricade sul prestatore d' opera, nel secondo sul datore di lavoro quando si opera sotto la sua direzione organizzata.
R. L' imposta si applica anche per gli spettacoli e le altre attività organizzati per fini di beneficenza o comunque non di lucro.
R. Il contratto a tempo determinato si trasforma in quello a tempo indeterminato quando esso sia proseguito oltre il termine fissato o venga prorogato. (Cassazione 12 aprile 1980 n. 2380)
R. Il Nulla Osta deve essere richiesto al Dipartimento del Turismo e dello Spettacolo Ufficio 5 ripartizione 3 Via della Ferratella in Laterano 51 - 00184 Roma. I gruppi dilettantistici, in quanto tali, non sono soggetti ad obbligo contributivo nei confronti dell' ENPALS. (art. 19 della legge 7.8.1990 n. 241 e succ. - DPR 26.4.1992 n. 300); in seguito occorrerà presentare richiesta del certificato di agibilità alla sede compartimentale di competenza dell' ENPALS. (*) Integrazione S.O.S. alla risposta. Si noti che qui si parla di gruppi dilettantistici che andranno ad operare all’interno dei propri circoli o in “circuiti” di Spettacolo con caratteristiche non commerciali – es. festival dilettantistici. L’esibizione di un gruppo dilettantistico all’interno di un locale pubblico con configurazione di commercio, per godere delle esenzioni di cui sopra deve essere di natura “eccezionale”.
R. Le associazioni affiliate a: AMBIMA, FENIARCO, FCT, FITP, AGC, TAI, UILT, FCAA, FAFIT, FITA e UFI possono richiedere il certificato annuale con esonero dei contributi ENPALS. (*) Integrazione S.O.S. alla risposta. Molti pensano che il nulla osta per attività dilettantistiche ottenibile con una semplice autodichiarazione dal dipartimento del Turismo e dello Spettacolo, istituito presso il ministero dei beni culturali dopo la sppressione del Ministero specifico, sia sufficiente ad agire con esonero dei contributi ENPALS. Non è così…! Il certificato annuale con esonero dei contributi Enpals è tutt’altra cosa. Diciamo molto più semplicemente che il nulla osta del dipartamento dello Spettacolo non ha alcun valore esonerativo se non è accompagnarto da quello dell’Enpals.
R. Qualora un'associazione, pur non svolgendo alcuna attività commerciale, retribuisca dipendenti o collaboratori con somme soggette a ritenuta d'acconto, assume la veste di sostituto di imposta. Pertanto, l'associazione presenterà il modello 770.
R. L'abitualità e la professionalità. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi, svolte dagli Enti non Commerciali, in modo occasionale o episodico non sono ritenute imponibili e quindi, non soggette ad IVA. Il concetto di professionalità ed abitualità va considerato di volta in volta considerando l'attività principale dell'associazione, i suoi fini statutari, l'organizzazione e l'impegno profuso.
R. La banda musicale assolve l'IVA, usufruendo dell'art. 74 del DPR 633/72, tramite la SIAE per gli spettacoli da essa organizzati mentre quando effettua prestazioni verso corrispettivi specifici da parte di terzi, pubblici o privati, assolve l'imposta nei modi normali (20%).
R. I settori di attività in cui le ONLUS possono operare sono tassativamente elencati nell'art. 10 del DLGS 460/97. Le attività culturali ed artistiche devono, pertanto, essere rivolte a soggetti svantaggiati. Si prescinde da tali requisiti unicamente per le attività di promozione della cultura e dell'arte per le quali vengono riconosciuti apporti economici da parte dell'amministrazione dello Stato. In via generale, quindi, non possono definirsi ONLUS le associazioni concertistiche, le Bande Musicali ed i Cori popolari o polifonici.
R. E' buona educazione lasciare la propria firma sul messaggio postato sul muro.L'indirizzo IP che compare dopo aver postato il messaggio (quel numero tipo: 199.64.507.11) serve a tutela di tutti quelli che utilizzano il nostro muro in modo che per motivi gravi sia possibile risalire tramite l'autorità giudiziaria a chi ha inviato il messaggio. Tramite l'indirizzo IP non è possibile risalire all'indirizzo di posta elettronica.
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